Startup: stabili le aperture di nuove partite IVA sul territorio nonostante l’emergenza Coronavirus

Startup: stabili le aperture di nuove partite IVA sul territorio nonostante l'emergenza Coronavirus

Il Coronavirus ha messo l’Italia, ed il mondo, di fronte alla più grande crisi sanitaria ed economica dal dopoguerra ad oggi, niente di confrontabile, con quanto accaduto con la crisi denominata “Grande Recessione” partita nel 2007, e “finita” secondo gli esperti, nel 2013.

La facilità di contagio del Covid-19 ha richiesto misure straordinarie di contenimento, con la graduale chiusura, decreto dopo decreto, di quasi tutte le attività considerate non essenziali da parte del Governo e il confinamento a casa dei cittadini.

In una situazione tanto complicata, che ha richiesto misure straordinarie per il mantenimento di lavoratori e imprese come il decreto “Cura Italia”, e che richiederà ulteriori interventi economici e finanziari un dato sembra stupire: rimangono stabili le aperture di nuove partite iva e resistono e si riconvertono le Startup.

Startup, cosa sta accadendo in Italia

Moltissime sono le startup che hanno deciso di riconvertire le proprie attività. Un esempio è sicuramente Jonix, azienda innovativa nata nel 2013 specializzata nella sanificazione dell’aria. In questi giorni sanificare l’aria è divenuto essenziale, per cui si sono ritrovati a ricevere un boom di ordini da parte di fabbriche, case di riposo e luoghi di lavoro in generale.

Una startup di Mercogliano, in provincia di Avellino, la 3Drap, con la collaborazione di altre due startup, la Isinnova e la FabLab di Brescia, ha prodotto con le stampanti 3D degli adattatori per la trasformazione di mascherine da sub in mascherine da utilizzare per i pazienti in terapia intensiva.

A Lomazzo, in provincia di Como, l’azienda Caracol, startup fondata nel 2017, ha creato una mascherina con filtro antivirale intercambiabile, dunque riutilizzabile.

Invece, la startup FrescoFrigo ha ideato un retail per permettere ai condomini di un palazzo di acquistare generi alimentari senza dover uscire dal proprio complesso residenziale come previsto dai decreti. Il primo esperimento è partito di un condominio situato a nord-ovest di Milano comprensivo di 397 appartamenti per un totale di circa 900 persone. L’azienda assicura un assortimento fornito da retail locali, e con prezzi di vendita identici a quelli dei canali tradizionali.